Polline Beevaio

Polline Beevaio

4,50 14,00 

Calorie e valori nutrizionali del polline

cento grammi di prodotto corrispondono 285 kcal (1195 KJ) fornite da:

  • 50% di carboidtrati,
  • proteine e amminoacidi essenziali in proporzioni variabili fino ad un massimo del 30%,
  • circa 10% circa di lipidi costituiti essenzialmente da steroli e acidi grassi insaturi.
  • sostanze estrogeniche, enzimi e diversi pigmenti per il restante 10%.

Un alimento dotato di tali percentuali è, in pratica, perfettamente bilanciato e ben si presta ad essere usato come integratore alimentare.

Ma Le proprietà del polline si devono in particolare all’alto contenuto di vitamina C, di vitamine del gruppo B e acido folico, ma anche di numerosi sali minerali quali il calcio, il magnesio, il potassio, lo zinco, lo zolfo, il manganese e, infine enzimi, fattori di crescita, carotenoidi, terpeni e flavonoidi, che, come vedremo, apportano diversi benefici alla nostra salute.

 

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Polline Beevaio 250/500/1000gr.

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Che cos’è il polline

Il polline è una polvere fine e appiccicosa che costituisce la materia fecondante dei fiori.

Per questo motivo si tratta di un elemento caratteristico, una sorta di impronta genetica differente per ciascun tipo di fiore.

Ogni singolo granulo di polline racchiude tutti gli elementi necessari alla vita: proteine, vitamine, amminoacidi, grassi, carboidrati, enzimi, sali minerali ed ormoni, presenti in proporzioni diverse in base al fiore dal quale originano.
Dal momento che le api, durante la loro normale attività bottinatrice, raccolgono polline da una grande varietà di fiori, non è possibile conoscerne a priori l’esatta composizione chimica; i dati riportati in questo articolo sono pertanto indicativi.

Proprio in virtù della sua completezza nutrizionale, il Polline d’api è utilizzato come integratore nutrizionale.

Proprietà e caratteristiche del Polline

A cosa fa bene il polline d’api?

Il polline è un vero e proprio concentrato di proteine, presenti in misura del 30% e costituite da tutti gli otto aminoacidi essenziali per l’uomo.

Oltre a questi, sono complessivamente presenti, anche in forma libera, venti dei ventidue alfa-amminoacidi di interesse alimentare.
Ogni granulo di polline contiene circa il 35% di glucidi (in particolare glucosio e fruttosio) che, insieme all’abbondante contenuto di oligoelementi e vitamine, lo rendono un complemento dalle spiccate proprietà energetiche e rivitalizzanti.

Le sostanze grasse, invece, sono presenti in una percentuale media del 5% ed essendo costituite prevalentemente da acidi grassi insaturi, sono particolarmente utili per il benessere dell’organismo.

Il contenuto vitaminico è particolarmente elevato, tanto che un solo cucchiaio di polline è in grado di coprire da solo il fabbisogno quotidiano di molte vitamine; le uniche assenti sono la vitamina F (acidi grassi essenziali) e la B4 (adenina), tra l’altro non propriamente considerabili vitamine.

Anche i sali minerali (fosforo, potassio, magnesio, calcio, silicio, manganese, rame, ferro, sodio, cromo e zinco) sono ben rappresentati.

La completezza e la complessità delle sue componenti, unitamente alla tradizione medica popolare, fanno del polline un complemento dietetico utile nella cura e nella prevenzione di numerosissime condizioni, patologiche e non (anemia, arteriosclerosi, astenia, fragilità capillare, colite, depressione, diabete, dimagrimento, eczemi, influenza, occhi stanchi, prostatiti, reumatismi, stipsi e varici). Le sue virtù adattogene lo rendono utile per migliorare l’adattamento e la risposta dell’organismo ad eventi stressanti di varia natura.

L’utilizzo di polline è diffuso anche in campo sportivo, dove viene apprezzata la sua ricchezza in minerali, vitamine ed amminoacidi.
Nonostante molte persone, dopo averlo provato, confermino le proprietà curative e rivitalizzanti del polline, non esistono prove certe che ne attestino l’efficacia in campo sportivo, né tanto meno in quello terapeutico. Per quanto detto sinora, il polline può comunque essere ragionevolmente considerato una valida e completa alternativa naturale agli integratori multivitaminici e multiminerali di sintesi.

Come si prende il polline d’api?

Dosi e modo d’uso: come usare il polline d’api?

Il polline d’api andrebbe consumato a digiuno, per esempio prima della colazione o comunque lontano dai pasti.Può essere consumato da solo, accompagnato da una bevanda calda oppure da un cucchiaino di miele.La durata minima di ogni cura varia da uno a tre mesi: più a lungo viene protratta e tanto più il dosaggio può essere ridotto ad un valore di mantenimento.Il polline può essere commercializzato in perle, compresse o, più semplicemente, allo stato naturale sotto forma di tante piccole “palline” confezionate direttamente dalle api. Per quanto detto ad inizio articolo, più i colori sono vari (dal bianco avorio al grigio, al giallo, al verdastro, al rosso, al bruno, fino al nero), tanto più le varietà di polline consumate ed i loro effetti saranno ampliati.

Polline d’api: quanti grammi al giorno?

Le dosi classicamente utilizzate variano a seconda del prodotto, andando dal grammo ai 10 grammi giornalieri.

Controindicazioni del polline d’api

Quando è meglio evitare il polline d’api?

Il polline è controindicato per i soggetti allergici, a cui potrebbe arrecare disturbi severi anche se ingerito senza essere inalato (per esempio sotto forma di perle); qualora la sua origine non fosse controllata, come spesso accade per i prodotti extracomunitari, occorre valutare anche il rischio di contaminazione con pesticidi.

Il consumo di polline può comportare effetti lassativi e, grazie al suo blando effetto stimolatorio, ma non irritante, sull’intestino pigro, può essere d’aiuto per combattere la stitichezza.

L’uso del polline come integratore è controindicato anche in età pediatrica, durante la gravidanza, e nel successivo periodo di allattamento al seno.

Esistono farmaci o alimenti che possono modificare l’effetto del polline d’api, o viceversa?

No. al momento non sono note interazioni farmacologiche degne di nota.

Effetti collaterali del polline d’api

L’incidenza di effetti collaterali legati al consumo di Polline d’api, tende a crescere sensibilmente nei soggetti allergici.

In questi si è osservata frequentemente la comparsa di prurito, rinite, congiuntivite, broncospasmo e in soli due casi epatotossicità.

L’ipereosinofilia ed i sintomi neurologici sono invece risultati decisamente più rari.

 

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